Ecco un sommario dei passi che compirete durante l'installazione.
Prima di iniziare, assicuratevi di fare il backup di tutti i file presenti attualmente sul vostro sistema. Se sulla vostra macchina è installato solo il sistema operativo nativo, con ogni probabilità avrete bisogno di ripartizionare il disco per liberare spazio per Debian GNU/Linux. Ogniqualvolta ripartizionate il disco, dovreste tener conto della possibilità di perdere tutti i dati presenti, non importa quale programma usiate per farlo. I programmi usati durante l'installazione sono piuttosto affidabili e la maggior parte sono in circolazione da anni, ma una mossa falsa vi può costare cara. Anche dopo aver fatto il backup, fate attenzione e pensate alle risposte che date e a quello che fate: riflettendo un paio di minuti in più potreste risparmiare ore di lavoro inutile.
Se state creando un sistema a boot multiplo, assicuratevi di avere a portata di mano i supporti di installazione degli altri sistemi operativi, soprattutto se ripartizionerete il disco da cui viene avviato il sistema. Potreste scoprire di dover reinstallare il boot loader del sistema operativo originario o, in molti casi, l'intero sistema operativo e tutti i file presenti nelle partizioni interessate.
install.it.txt
install.it.html
install.it.pdf
Tutorial di dselect
dselect
. Dselect è uno dei
mezzi con cui si possono installare pacchetti addizionali una volta completata
l'installazione di base.
Linux for SPARC Processors FAQ
fdisk.txt
.../current/md5sum.txt
md5sum
, potete assicurarvi che i vostri file non siano corrotti
lanciando md5sum -v -c md5sum.txt.
Se il computer ha una connessione permanente alla rete (cioè una connessione Ethernet o equivalente, non con una connessione PPP) dovreste chiedere all'amministratore di sistema le seguenti informazioni:
Se l'unica connessione di rete della macchina utilizza una linea seriale, con PPP o una connessione dialup equivalente, non sarete in grado di installare il sistema di base attraverso la rete. In tal caso dovrete usare un CD, porre in anticipo i pacchetti base su una partizione preesistente del disco fisso o predisporre dischetti contenenti i pacchetti base. Leggete Configurare PPP, Sezione 8.9 più avanti per informazioni su come configurare PPP in Debian una volta installato il sistema.
È importante decidere che tipo di sistema volete. Ciò determinerà lo spazio su disco necessario. Ecco un campionario di configurazioni tipiche di sistemi Debian.
Ricordatevi che le dimensioni specificate non includono tutto ciò che si può
trovare di solito su un sistema, come ad esempio i file degli utenti, la posta
e dati vari. La cosa migliore è tenersi larghi, pensando allo spazio
necessario ai vostri dati. In particolare, la partizione /var
contiene un sacco di informazioni di stato. I file di dpkg
(che
contengono informazioni su tutti i pacchetti installati) possono facilmente
occupare 20 MB. Tra i log e il resto, di solito dovrete assegnare almeno 50 MB
a /var
.
Partizionare il vostro disco consiste semplicemente nel suddividerlo in sezioni. Ogni sezione è indipendente dalle altre. Grosso modo equivale a tirare su dei muri in una casa: aggiungere dei mobili a una sola stanza non influisce sulle altre.
Se sul vostro sistema è già presente un sistema operativo e volete piazzare Linux sullo stesso disco, dovrete ripartizionarlo. Debian richiede delle partizioni riservate sul disco fisso, non può essere installata su partizioni Windows o MacOS. Si potrebbero invece condividere alcune partizioni con altri sistemi Linux, ma tale questione non verrà affrontata in questo documento. Come minimo avrete bisogno di una partizione dedicata per la root di Debian.
In generale, modificare una partizione che contiene già un file system distruggerà qualsiasi informazioni preesistente. Perciò dovreste sempre fare il backup prima di procedere a qualunque ripartizionamento. Continuando ad usare l'analogia della casa, probabilmente farete bene a spostare fuori mano tutti i mobili prima di procedere alla demolizione e ricostruzione di un muro, altrimenti rischiereste di distruggerli.
Se la vostra macchina ha più di un disco fisso, potreste voler dedicarne uno completamente a Debian. In tal caso non avrete bisogno di partizionare tale disco prima di avviare il sistema d'installazione, l'installer comprende un programma di partizionamento che può svolgere tranquillamente tale compito.
Anche nel caso in cui la vostra macchina abbia un solo disco fisso, se volete rimpiazzare completamente l'attuale sistema operativo con Debian GNU/Linux potete aspettare e partizionare il disco come parte del processo d'installazione (Partizionare per Debian, Capitolo 6), dopo aver avviato il sistema d'installazione. Comunque tutto questo funziona solo se avete programmato di fare il boot del sistema di installazione da dischetti, CD-ROM o file su una macchina connessa in rete. Considerate infatti che se fate il boot da file posti su un disco fisso per poi andare a partizionarlo durante il processo d'installazione (cancellando in tal modo i file di boot), farete meglio a sperare che l'installazione vada a buon fine al primo colpo. In questa situazione come minimo dovreste avere dei sistemi alternativi per rimettere eventualmente in sesto la vostra macchina, come ad esempio i dischetti o i CD d'installazione del sistema operativo originario.
Anche nel caso in cui la macchina sia già dotata di più d'una partizione e si possa ottenere lo spazio sufficiente cancellando e rimpiazzando una o più di esse, potreste aspettare ed usare il programma di partizionamento dell'installer Debian. Dovreste comunque dare una letta a quanto segue, perché ci potrebbero essere delle circostanze particolari, come l'ordine delle partizioni esistenti all'interno della mappa delle partizioni, che vi costringerebbero comunque a ripartizionare il disco prima di procedere all'installazione.
In tutti gli altri casi, avrete bisogno di partizionare il vostro disco fisso prima di iniziare l'installazione, per creare spazio per Debian. Se alcune delle partizioni serviranno ad altri sistemi operativi, dovreste crearle usando i programmi di partizionamento del sistema operativo nativo. Vi raccomandiamo di non tentare di creare partizioni Linux Debian usando i programmi di un altro sistema operativo. Piuttosto dovreste creare solo la partizione (o le partizioni) che vorrete riservare al sistema nativo.
Se attualmente avete un solo disco fisso con una sola partizione (una situazione comune nei desktop) e volete un sistema ad avvio multiplo con il sistema operativo nativo e Debian, dovrete:
Le sezioni seguenti contengono informazioni su come partizionare il disco fisso dal sistema operativo nativo prima dell'installazione.
È un'ottima cosa partizionare da SunOS: di fatto se intendete avere SunOS e Debian sulla stessa macchina, si raccomanda di partizionare da SunOS prima di installare Debian. Il kernel Linux riconosce senza problemi le disk label Sun. Basta che vi assicuriate di lasciare spazio per la partizione di root Debian entro il primo gigabyte del disco da cui fate il boot. Potete anche mettere l'immagine del kernel su una partizione UFS se vi risulta più semplice. SILO supporta il boot di Linux e SunOS da partizioni EXT2 (Linux), UFS (SunOS), romfs e iso9660 (CDROM).
Qualunque sistema stiate usando per partizionare il vostro disco di boot,
assicuratevi di creare una disk label Sun. È il solo tipo di schema di
partizionamento che la PROM OpenBoot riconosce, quindi è il solo dal quale
potete fare il boot. In fdisk
potete usare la chiave s
per creare disk label Sun. Avrete bisogno di farlo solo su dischi che non ne
hanno già una. Se state usando un disco formattato in precedenza da un PC (o
altre architetture) dovrete per forza crearne una nuova, in caso contrario
potranno facilmente manifestarsi problemi con la geometria del disco.
Probabilmente userete SILO
come boot loader (il programma di
ridotte dimensioni che avvia il kernel del sistema operativo).
SILO
richiede che dimensioni e ubicazione delle partizioni
soddisfino certi requisiti, consultate Partizionare per Debian, Capitolo 6.
Questa sezione vi guiderà attraverso la riconfigurazione dell'hardware che in alcuni casi potreste aver bisogno di effettuare prima di installare Debian. Generalmente si tratta di controllare e, nel caso, di modificare le impostazioni del firmware del vostro sistema. Il firmware è il software essenziale usato dall'hardware. Ne viene fatto un utilizzo critico durante il processo di bootstrap (che segue l'accensione). Verranno anche evidenziati problemi noti con hardware particolare che potrebbero incidere sull'affidabilità di Debian GNU/Linux.
OpenBoot fornisce le funzioni di base necessarie a fare il boot dell'architettura SPARC. Svolge delle mansioni abbastanza simili a quelle del BIOS nell'architettura x86, tuttavia è fatto molto meglio. Le PROM di boot Sun hanno incorporato un interprete Forth, che permette di fare un sacco di cose, come diagnostica, semplici script ecc.
Per ottenere il prompt di boot dovete tenere premuto il tasto Stop (sulle vecchie tastiere tipo 4 usate il tasto L1, se avete un adattatore per tastiera PC usate Break) e premete A. La PROM di boot emetterà un prompt, ok oppure >. È preferibile il prompt ok, quindi se ottenete quello vecchio stile premete "n" per cambiarlo con quello nuovo.
Potete usare OpenBoot per fare il boot da un determinato dispositivo e anche
per cambiare quello predefinito. Vi serve comunque conoscere alcuni dettagli
sui nomi usati da OpenBoot per riferirsi ai dispositivi. Sono molto diversi da
quelli usati da Linux, descritti in Nomi di device in Linux, Sezione
6.4. Inoltre il comando esatto varia un pochino, a seconda della versione
di OpenBoot. Potete trovare più informazioni su OpenBoot nella Sun
OpenBoot Reference
.
Tipicamente con le versioni più recenti userete nomi di dispositivo OpenBoot
quali "floppy", "cdrom", "net", "disk"
o "disk2". Il loro significato è ovvio. Il dispositivo
"net" serve ad esempio per il boot via rete. In aggiunta, un nome di
dispositivo può specificare una particolare partizione di un disco, ad esempio
"disk2:a" per fare il boot dalla prima partizione di disk2. I nomi
di dispositivo OpenBoot completi hanno la forma
nome-driver@indirizzo-unità:argomenti-device.
Nelle vecchie versioni di OpenBoot, i nomi vengono assegnati in modo
leggermente diverso: il dischetto è chiamato "/fd" e i nomi dei
dischi SCSI hanno la forma "sd(controller,
disk-target-id, disk-lun)". Il comando
show-devs nelle versioni più recenti di OpenBoot serve a
visualizzare i dispositivi configurati. Per informazioni complete, qualsiasi
sia la versione, consultate la Sun
OpenBoot Reference
.
Per fare il boot da un dispositivo specifico, usate il comando boot
dispositivo. Potete impostarlo come comportamento
predefinito con il comando setenv. In ogni caso il nome della
variabile da impostare è diverso a seconda delle versioni di OpenBoot. In
OpenBoot 1.x usate il comando setenv boot-from
dispositivo. In versioni successive, usate setenv
boot-device dispositivo. Notate che lo si può configurare
anche usando il comando eeprom
su Solaris o modificando i file
appropriati in /proc/openprom/options/
sotto Linux (p.e.
echo disk1:1 > /proc/openprom/options/boot-device sotto Linux
equivale a eeprom boot-device=disk1:1 sotto Solaris).
Molta gente prova a far funzionare a 100 MHz delle CPU a 90 MHz e cose del
genere. Qualche volta funziona ma, a causa del surriscaldamento e di altri
fattori, il sistema rischia in realtà di subire danni seri. Uno degli autori
di questo documento tenne la sua macchina in overclock per un anno, poi il
sistema iniziò ad abortire l'esecuzione di gcc
con un segnale
inaspettato durante la compilazione del kernel. Ritornare alla velocità
originale della CPU risolse il problema.
Il compilatore gcc
è spesso il primo componente che risente di
moduli di memoria difettosi (o di altri problemi hardware che provocano
mutazioni non predicibili dei dati), dato che costruisce strutture dati enormi,
che attraversa ripetutamente. Un errore in tali strutture dati provoca
l'esecuzione di istruzioni illegali o il tentativo di accedere a indirizzi
inesistenti. Un indizio è l'arresto di gcc
per un segnale
inaspettato.
Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per SPARC
versione 3.0.23, 15 May, 2002eugenia@linuxcare.com
frick@linux.it